venerdì 24 agosto 2012

Dar da bere agli assetati



In un’estate caliente come questa non dimentichiamo i pennuti e tutti gli altri animali che hanno sete.


Le colombine, splendido mosaico ravennate del Mausoleo di Galla Placidia

La scelta più gradevole per loro, ma anche per noi, la fece molti anni orsono mio padre Enrico nel nostro giardino di Loveno.

Proprio lì, nella sua stanzetta piena di disegni, di libri di montagna e di foto di famiglia, il 29 agosto di quindici anni fa, papà ci lasciava. Aveva appena compiuto 94 anni, dopo una vita lunga, buona e generosa. Una perdita irreparabile, perché più passa il tempo, più sono consapevole che della sua lontananza non riuscirò mai a consolarmi. Con queste poche righe vorrei ricordarlo agli amici, alle mie figlie, ai nipoti e alle persone che gli hanno voluto bene.


Enrico Isnenghi, mio padre, nel giardino di Loveno, sul lago di Como

Ormai anziano, ma ancora ricco di curiosità e di affetti, papà si divertiva in campagna a sfamare gli scoiattoli con ghiotti pranzetti di noci e nocciole. Attratte da queste leccornie, intere famigliole dei simpatici roditori facevano divertenti scorribande sul prato per sparire, con il tesoro appena conquistato, fra i rami frondosi delle querce e dei pini marittimi. E il giorno dopo tornavano, puntuali, allalba e sul far della sera.


Magnifico scoiattolo con la sua codona

Per gli uccellini invece papà riempiva di semi prelibati le sue poetiche mangiatoie,  gentile abitudine ereditata da mia figlia Paolina. 


Pettirossi affamati e confidenti, in un bel disegno di Eileen Soper

In un’estate caliente come questa papà trovò da un rigattiere di Menaggio una bella pietra cava, fece scavare un buco nel giardino non lontano dalla casa e ve la posò.


Pietra cava posata da mio padre Enrico vicino a casa per dar da bere agli uccelli

L’acqua, come potete vedere nella foto e nell’acquerello della fontanina ritratta di recente da mia nipote Chiara, scende goccia a goccia. Da una ventina d’anni gli uccelli vengono a bere, fanno il bagno e sguazzano che è un piacere. 


La fonte, acquerello di Chiara Levy, luglio 2012


Mio padre ha fatto a quegli uccelletti e a noi un dono straordinario. Perché, in quel tourbillon di tuffi e svolazzi sembra di stare nel paradiso terrestre. E mia madre, ancora adesso che ha 101 anni si diverte a osservare tranquilla da casa, senza disturbarli, merli, passeri, cince e pettirossi. Un’attrazione irresistibile, naturalmente, anche per i bambini e per i gatti, che i pennuti fan scappare.


                                                                      
Due uccelli che si abbeverano a una fonte, Assisi, Cattedrale di San Rufino, XII secolo
                                                                 


Note e precisazioni per le foto e per le immagini


Le colombe che si abbeverano è una scansione tratta da una cartolina del Mausoleo di Galla Placidia (VI secolo) a Ravenna, Edizioni Fratelli Leonardi, Ravenna.

La foto di Enrico Isnenghi, a novant’anni, nel  giardino di Loveno, è di Marta Isnenghi.

La foto dello scoiattolo è tratta da internet,  “Foto scoiattoli gratis per fondi desktop”, windoweb.it.

Il disegno dei pettirossi è tratto dal libro Wildings, The Secret Garden of Eileen Soper, di Duff Hart-Davis.

La foto della pietra cava per dar l’acqua agli uccellini è di Marta Isnenghi.

L’illustrazione intitolata La fonte è un acquerello di Chiara Levy, del luglio 2012.

La lunetta della Cattedrale di San Rufino ad Assisi è tratta da Wikipedia. Si trova sopra il portale destro e simboleggia le anime dei cristiani che si abbeverano alla Grazia divina.






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