domenica 12 agosto 2012

La quercia di Dodona

 
La sacra quercia di Dodona, in Epiro
Parlava un tempo la quercia di Dodona e nel mormorio del vento fra le foglie svelava agli antichi greci i responsi dell’oracolo di Zeus.

Chissà se, in tempo di crisi, i politici dell’Unione Europea, prima di emettere le loro severe sentenze hanno mai pensato di fare un breve viaggio in quel sacro bosco fra le montagne e i limpidi torrenti dell’Epiro? 

Parlano oggi fra loro, in Giappone, alberi e arbusti della stessa specie. Lo sostiene Yoshiyuki Miwa, professore della Waseda University di Tokyo, che qualche tempo fa ha registrato gli impulsi bioelettrici emessi in sincronia dalle radici di gruppi di piante vicine. Un confabular gentile prima del tramonto.

In attesa di saperne di più, ecco il ricordo pieno di sole di una giornata nella Grecia arcaica. Con me c’erano, gentili compagni di vacanza, mio marito Giorgio e mio cognato Riccardo. Il primo, al solito, s’arrampicava su ogni scoglio, su ogni parete rocciosa, il secondo cercava selci e orme millenarie negli uliveti.

 I fiori della Sternbergia lutea carezzati dal sole


Anche se sono trascorsi molti anni, quel posto è rimasto così vivo sulla mia pelle e nei miei occhi che ve lo voglio raccontare.
A Dodona, a meno di due ore da Parga, ai piedi di una collina screziata dai fiori dorati della Sternbergia lutea, una bulbosa che fiorisce in tarda estate, si apre all’improvviso il più antico luogo di culto della Grecia, con uno splendido teatro affacciato sulla verdissima pianura sottostante, edificato nel III secolo A. C.

Lì accanto gli archeologi 
hanno scoperto la casa dell’oracolo e l’altare sacro a Zeus, frequentati sin dal II millennio A. C. 

Il magnifico teatro di Dodona, III secolo A. C.





Un bosco sacro, dunque, dove si veniva a interrogare l’oracolo, che interpretava i responsi prima nel volo dei colombi e successivamente nel fruscio del vento tra le foglie della quercia.



La casa dell'oracolo di Zeus

Narra la leggenda che con il legno delle querce di Dodona, oltre che con i pini del Monte Pelio, nel sud-est della Tessaglia, fu costruita la nave degli Argonauti. Un grande veliero che aveva il dono della parola.

Una quercia profetica a Dodona c’è ancora. Se ci andate, sedetevi sui muretti caldi di sole e chiedete lumi all’albero del destino su i vostri dubbi, le vostre ansie, i vostri desideri. Proprio come i credenti che giungevano da ogni parte del mondo antico per trovare risposta alle loro inquietudini.

Veduta di Ioánnina fra i minareti e le chiese cristiane di rito greco-ortodosso
Le piccole targhe bronzee conservate al Museo Archeologico di Ioánnina, del resto, hanno molto da raccontare sul curioso rapporto, concreto e senza mediazioni, che si stabiliva fra i postulanti e l’oracolo.

Le richieste, molto precise, riguardavano la vita quotidiana, i commerci, gli scambi, i piccoli furti di bestiame. 
Delizioso altorilievo del Museo di Ioánnina

Ma non mancavano questioni più intime, legate al mondo degli affetti e della famiglia. 
Come questa: «Lyssanias chiede 
se il bambino che cresce nel ventre di Nyla è veramente il suo».
Nella domanda all’oracolo ecco il dubbio, doloroso, umanissimo, 
di un marito geloso
che domanda conforto a Zeus per 
placare il suo tormento.
Quale responso avrà dato il vento fra
le foglie della sacra quercia?








Le foto sono tutte di Marta Isnenghi, tranne il tenero “Bacio” del Museo Archeologoco di Ioánnina, tratto da yellow book, Flickr.


Tags
Grecia, Dodona, quercia, Epiro, Zeus, Unione Europea, Sternbergia lutea, archeologi, oracolo, nave, Argonauti, albero del destino, responso.




Marta Isnenghi ha scritto della quercia di Dodona anche nel reportage intitolato Alberi sacri e profumi solari, pubblicato su “Il Giardino fiorito” nel numero di agosto e settembre del 1990.













2 commenti:

  1. Articolo molto bello. Mi sa che i tags non sono messi nella maniera giusta. Quando inserisci il pezzo dovrebbe esserci uno spazio in cui inserirli, forse si chiamano etichette. Quelli che metti tu somo testo, invece i tag dovrebbero essere cliccabili.

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    1. Grazie, domani provo.
      Ho messo l'alberino di Emma sulla mia pagina di google che apro con safari. Sta proprio bene.
      Ciao. Bonne nuit.

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