![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhjY9g_vJV13EJZRCd3JXwNiuJ7bnhCiI6VTUyR7n-pC2cPlorBSJ138i0kNShpUdOM0SHu2ZSgV46OZqszp2m47JFeOhTujIeHRADkEX94LtZwR_V0Asi_NMdBSfV_YzimrUsT_CQ/s640/Marta+tra+i+fiori+blog+di+Marta+Isnenghi+giardino+arte+paesaggio++Alb.+di+kaki+per+la+pace224.jpg) |
Kaki in autunno a Villa Taranto nella bella foto di Francesca De Col Tana per la rassegna Editoria&Giardini, la bookmesse verbanese dedicata quest'anno al giardino giapponese |
Ho passato l’adolescenza
all’ombra di un albero di kaki.
Se ne stava nel mio giardino, a
Milano, e m’aspettava. Quando tornavo da scuola, nei mesi più miti, appena
finito di mangiare scendevo la scaletta di pietra e mi mettevo a leggere sotto
la pianta. Protetta dalle foglie lucenti del mio albero, ho divorato tutto
Salgari e tutto Conan Doyle.
Di fronte, fra me e la casa,
c’era un grande ciliegio che si velava di candidi fiori primaverili, seguiti
fra giugno e luglio da squisiti duroni.
Poi, quando mi sono sposata, sono
andata a stare a Brera.
Tornata a vivere, vent’anni dopo,
nella casa di famiglia, il caco e il ciliegio non c’erano più. E neppure
l’albicocco davanti alla casa vicina, dove abita mia zia.
Forse quelle piante erano morte e
mia madre e sua sorella s’erano lasciate incantare dall’idea di trasformare il
giardino-frutteto del nonno in un piccolo parco.
Al posto degli alberi da
frutto ora troneggiano un gigantesco faggio rosso, una Ginkgo biloba, un’immensa quercia americana. Piante belle, non c’è che dire, soprattutto in
primavera e in autunno. Ma divenute così enormi e invadenti che, con il passare
degli anni, si sono mangiate i giardini, rivelandosi poco adatte ai piccoli
spazi fra le mura che le ospitano.
Sono le mode della botanica.
Fra la fine dell’Ottocento e i
primi decenni del Novecento i nostri nonni appagavano il loro esotismo con un
albero «Made in Japan», il Diospyros kaki. Ufficialmente l’albero era arrivato in Occidente traversando tutta l’Asia sin dal 1796, ma
era rimasto una rarità custodita negli Orti botanici. Secondo i fiorentini però il primo caco italiano è
datato 1780 e fu piantato a Firenze negli splendidi giardini di Boboli.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhsKQ1FbbFXLwqQENkzf9kelZQd6U_w61Q3VLevumu74-KxEcsc6Q6Rt9BqxRqSwyFnGVcNhSRHp5625AsOgoQPBV54lKloiQXz09IiD6o8kG7GQfbzDfxXmSId5tv3E_AbAYS9Cp95/s640/Marta+tra+i+fiori+blog+di+Marta+Isnenghi+giardino+arte+paesaggio+Diospyros+kaki+Truste%2523DE48B.jpg) |
Pannello di legno di kaki, con frutti e foglie, dipinto a Tokio nel 1874 |
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La sua diffusione in Italia e
sulle coste meridionali della Francia avviene a cavallo fra Otto e Novecento.
Dopo la lunga autarchia dell’impero del Mikado durata oltre duecento anni, nel
1854 i porti giapponesi cedono alle pressioni russe e americane e si aprono
finalmente ai contatti commerciali con il resto del mondo.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiGAuwg3uiwu4XGrBj6OFhOlenz6-pxXMlsirflizUHdnJ0AmedYxM-VgpBH8kVklwNGuBeq18wifG1KH9XScsnoteKe9a2EpG2MTMFv22Y339NZu2N1ZGEpRQ_7NeUqx6iwaaR20j9/s400/Marta+tra+i+fiori+blog+di+Marta+Isnenghi+giardino+arte+paesaggio+Portrait%252520of%252520P%2525C3%2525A8re%252520Tanguy.jpg) |
Vincent Van Gogh, Ritratto del Père Tanguy, 1887 |
Gli influssi del Sol levante sono
subito riconoscibili: nei quadri di Van Gogh (famoso a proposito il Ritratto
del Père Tanguy con la parete tappezzata di stampe giapponesi, in una delle
quali rosseggia proprio una pianta di kaki), come nelle più svariate espressioni
dell’Art Nouveau, per non dimenticare la Butterfly pucciniana.
Intanto nei giardini e nei
cortili dei nuovi ceti emergenti, il Diospyros, l’albero del «grano degli dei», diventa una presenza familiare.
Di frequente a ridosso di un muro
esposto a mezzogiorno o in un angolo riparato vicino alla casa, questa pianta
colora il paesaggio urbano e suburbano dell’epoca.
Contribuiscono al suo diffondersi
il gusto che allappa deliziosamente il palato e l’aspetto attraente dei frutti;
ma certo anche la maturazione in mesi dell’anno in cui la frutta scarseggia.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEj1cX_BwCKujC6A5MWYB63blqxfp8JsrdiEYhJEHxm45F72Jo6ZpSoUvkXlPbCvcc3nNpz32JFfB5LwdlMWtnQ_UVBjs6_y-wFPLCXxhB52JlgyoRoULaK35GvxlCJvr_Osvt9drjxl/s640/Marta+tra+i+fiori+blog+di+Marta+Isnenghi+giardino+arte+paesaggio+Diospyros+kaki.jpg) |
Tavola botanica del caco dipinta e incisa da Fitch John Nugent nel 1907 |
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Con il perfezionamento delle
tecniche colturali, con gli innesti su altre specie di ebenacee, ad esempio il Diospyros
lotus, che garantiscono una maggior
resistenza alle basse temperature invernali, l’albero di kaki inizia ad essere
piantato nelle coltivazioni a conduzione familiare.
In particolare nelle regioni a
clima temperato dove «L’inverno è più trasparenza d’aria che freddo; e in
quell’aria sui rami scheletriti s’accendono centinaia di lampadine rosse: i
cachi».
Dove i piccoli frutteti fra
ottobre e novembre sembrano «un seguito di venditori di palloncini, col loro
carico sospeso in aria: nove su quel ramo biforcuto, sei su quell’altro
storto…».
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiU8iwRlxp0IrFpGRT86MtM7vY4gINyZyYlpJl-gP5J0tH8RasheCRVUWwHdUWqB1oS8MSEKuANcYcmvJioGwVL-zU84Y9P4xtZdnOKH28l3yvpxuceRJ56v-Y7G74wrapgTk5Al-VM/s400/Marta+tra+i+fiori+blog+di+Marta+Isnenghi+giardino+ate+paesaggio+I+Meridiani,+copertina+del+2%C2%B0+vol.+calvino.JPG) |
Lo scrittore Italo Calvino |
Chi meglio
di Italo Calvino
nella
sua piccola storia
Alba sui rami nudi,
pubblicata
nel 1949
fra i trenta racconti
di Ultimo viene il corvo,
poteva descrivere
il ruvido incanto
delle fasce
terrazzate
in Liguria?
Se il frutteto
non viene spogliato
dai ladri come
i «venessia, gente
grama e vagabonda»
che nella fiaba
derubano Pipin Maiorco, il contadino ligure che urla sdegnato «Tron di Dio! alzando i pugni verso le case del Paraggio alte sulla collina, una fila di case a un piano color muffa, come i villaggi di sughero dei presepi….», nei primi
giorni di novembre i kaki vengono raccolti e messi ad ammezzire in casa vicino a un vassoio di mele profumate, che
sviluppano gas utile al processo di maturazione.
Quest’uso domestico, sebbene
ormai trasformato dalle più moderne tecnologie, è tutt’ora alla base della
preparazione dei kaki nei grandi frutteti della Campania e della Romagna.
Proprio da queste regioni provengono i frutti succosi che troviamo sui banchi
di frutta e verdura. Raccolti appena prendono colore i kaki vengono sistemati
in celle a temperature comprese fra i 20° e i 25° e “gassati” con etilene, per favorirne la maturazione.
Ma se, come Pipin Maiorco, avete
un po’ di spazio per piantare anche un solo caco nel giardino, non esitate.
Potrete poi gustarne i doni più preziosi: l’ombra estiva per leggere o
riposare e la poesia autunnale delle mille «lampadine rosse», da cogliere al
momento giusto, prima della neve.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhDF_Pn2oagVIvk1Z90fbR5T2IkcdE9o5mYNDNrGxkTofkNdXvMphmGeuny3R2zVLFa9m2pE6L118APeoZwejG3KsAprjhXrXl2jtcfFM1u825cjHx77DMoU1i_QSmfmY2LCim_z0zD/s400/Marta+tra+i+fiori+blog+di+Marta+Isnenghi+giardino+arte+paesaggio+kaki+sotto+la+neve225.jpg) |
La bellezza dei kaki sotto la prima neve |
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Da
Nagasaki a Verbania con l’albero della pace
I giardini giapponesi e un albero di kaki
sopravvissuto alla bomba di Nagasaki sono il tema suggestivo dell’XI edizione
di Editoria&Giardini, la bella festa dedicata ai libri, alle immagini e ai
documentari che raccontano storie di alberi, di giardini e di coltivatori appassionati.
La rassegna, organizzata dalla Città di Verbania, con
la consueta capacità organizzativa e creativa di tre signore del verde come
Lorella Granzotto, Carola Lodari e Francesca De Col Tana, si svolge dal 22 al
30 settembre 2012 nella elegante sede di Villa Giulia. Grazie al clima e a
quella sorta di vocazione che, senza ombra di dubbio, possiamo etichettare come
genius loci, il territorio verbanese è
punteggiato da ville e parchi ricchi di storia e di rare essenze esotiche venute dalla Cina e dal Giappone. Basterà ricordare i rododendri, le kalmie e le splendide camelie del lago, per non parlare delle preziose collezioni botaniche delle isole borromee, le perle del Lago
Maggiore.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjrZ8gajxumCrDB7_pfcv8TaboUTeV_E626fBuiPgBiXY1wpqjcp4kXq2ldANU2TszzCLzI7qsCWklEPM9OVNM2AhlB_s-kWq1z5xFaxQn-P7ssoemCcVid_MzNSlAkMXHVa_G-PWLO/s640/Marta+tra+i+fiori+blog+di+Marta+Isnenghi+giardino+arte+paesaggio+Cina+Paesaggio+autunno+223.jpg) |
Alberetti di kaki nel dolce Paesaggio d’autunno di
Wang Huei, Parigi, Museo
Guimet
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Proprio qui, sulle coste del Verbano, è nato più di
dieci anni fa il salone del libro dedicato al verde e al paesaggio (www.editoriagiardini.it). Molte e
prestigiose le novità editoriali di quest’anno, come il bel volume Guardando
i giardini giapponesi scritto da Carola Lodari per le Edizioni Tararà. Proprio qui, a Villa Giulia, sabato
22 alle 10 del mattino s’inaugura la rassegna con Paolo Pejrone, scrittore e
paesaggista che quest’anno dedica un accorato intervento ai giardini verbanesi
duramente colpiti dal tornado dello scorso agosto. Primi, fra tanti, i giardini
di Villa Taranto e quelli di Villa San Remigio, sogno d’amore di due cugini,
Silvio Della Valle di Casanova, musicista allievo di Wagner e Sofia Browne, la dolce sposa dublinese innamorata dei preraffaelliti.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiJXbpBdKIwrUjb6bdPMdPbhfF_3JEAH9JgXAtqxNAgRGD7AQI_-UfFDF3bdgJi0t-DGX03lJ8MGgIF3TzQzROwEYkIzQABlEr6aVB0pASJglcMxPrQKDSWwqJ-OXBgCYPX6qlm6FYA/s400/Marta+tra+i+fiori+blog+di+Marta+Isnenghi+giardino+arte+paesaggio+Villa+San+Remigio+rododendri.JP.jpg) |
Verbania. Rigogliosa fioritura di azalee e rododendri a Villa San Remigio |
Nel pomeriggio invece,
alle 15, presso la Biblioteca Civica di Villa Maioni, a conclusione del progetto internazionale
“Revive Time Kaki Tree Project”, si pianta l’alberetto proveniente da Nagasaki alla presenza dei
bambini delle scuole che hanno partecipato all’iniziativa. Perché, non bisogna dimenticarlo, saranno proprio loro i futuri custodi del caco della pace.
Ecco, in breve, l’origine di questa commovente cerimonia.
L’artista Tatsuo Miyajima nel 1995, mentre allestiva
una mostra a Nagasaki, venne a sapere che un albero di kaki era sopravvissuto
alla terribile bomba atomica del 7 agosto 1945. Dai semi dei suoi frutti il
dottor Ebinuma Masayuki aveva ottenuto nuove piantine, dette “Bombed Kaki Tree
jr”. Da una vittima sopravvissuta all’atomica nasceva così una nuova
generazione di alberetti che il dottore donava, come simbolo di pace, ai
piccoli in visita a Nagasaki. Dall’incontro fra l’artista e il dottore è
scaturita l’idea de “La rinascita del tempo”, un progetto che attraverso l’arte
e la vita dei nuovi kaki vuol comunicare ai bambini di tutto il mondo un forte
messaggio di pace.
![](https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEisExbmS63nBS4PPNV_A33wpPdYVsoVAhgVIDZy1xM7-F4u4GO_X-aI7rEw8EkPuNjwE9Fr3hk9GIpLnJXRLdUue32swkonG3MoKk-P4Gnq68sYbACnUwRcFKPQQZeygI66EFhGNwfV/s640/Marta+tra+i+fiori+blog+di+Marta+Isnenghi+giardino+arte+paesaggio+Giardino+di+Villa+San+Remigio.J.jpg) |
Arte, vita e natura: tamerice in fiore nel giardino di Villa San Remigio |
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Note e precisazioni per le
immagini
Kaki
a Villa Taranto, foto di Francesca De Col Tana tratta dall’opuscolo intitolato
Nel Giardino giapponese, XI edizione di Editoria&Giardini, Verbania, 22-30
settembre 2012.
Diospyros kaki, Trustees of Royal Botanical Gardens, Kew. Il
dipinto fa parte di una collezione di 26 pannelli di legno dipinti a Tokio nel
1874 e inviati in Inghilterra dal Giappone. Ciascuno è costituito da parti di
tronco, rami e frammenti di corteccia della specie illustrata con la
rappresentazione delle foglie e dei fiori.
Sono conservati ai Kew Gardens, nella Economic Botany
Collection.
Foto tratta da Plant Artefacts - Japanese wood panel
collection, http://www.flickr.com/photos/kewonflickr/sets/72157623507155459/with/4437442299/.
Vincent Van Gogh,
Ritratto del Père Tanguy, 1887, Collezione Stavros S. Niarchos, New York.
Julien François Tanguy era proprietario di un colorificio parigino. Van Gogh,
come numerosi altri artisti, si riforniva presso di lui ed era diventato suo amico. Come ricorda Franco
Fanelli sul Corriere della Sera del 3 settembre 2003 «era sopranominato père dai giovani artisti parigini per la sua età avanzata. Per lungo tempo fu l’unica persona a esporre le tele di Van Gogh, assieme a quelle di Cézanne. L'
artista gli fece due ritratti, usando in entrambi i casi come sfondo alcune
stampe giapponesi». Tratto dal volume Van Gogh, Edizioni d’arte Garzanti.
Diospyros kaki, Famiglia delle Ebenaceae, tavola dipinta e
incisa da Fitch John Nugent (1840-1927) nel 1907, Folio 8127, tratta da
Curtis’s Botanical Magazine, Vol. 133, 4ª serie, volume 3. - Parigi, Muséum
national d’Histoire naturelle, biblioteca centrale.
Lo scrittore Italo Calvino, come appare sulla copertina del II
volume dei Meridiani, a lui dedicati.
Kaki sotto la neve, foto tratta dal libro Grande atlante degli
alberi di Maria Vittoria Divincenzo e Francesco Bianchini, Arnoldo Mondadori
Editore.
Wang Huei (Dinastia Ch’ing), Paesaggio d’autunno, Parigi, Museo
Guimet. Particolare tratto dal libro Pittori cinesi, di Giuseppe
Argentieri, Mondadori.
Villa San Remigio, Verbania, fioriture di azalee, rododendri e
romantiche tamerici nelle due belle foto di Francesca De Col Tana.
Marta
Isnenghi il 5 dicembre 1985 ha pubblicato sull’Unità, nelle pagine dedicate a
Milano e Lombardia, un altro articolo sul caco, intitolato “Le mode della
botanica”, nella rubrica Linea verde.